giovedì, agosto 30, 2007

54 files - $ 40,500.00

Quanto è costato al signore e alla signora Howell, condividere su Kazaa 54 file audio i cui diritti erano detenuti dalla Atlantic Recording Corporatione ed altre Major dell'industria discografica? La bellezza di 40.500 dollari.
Il testo della sentenza (Corte distrettuale dell'Arizona) lo trovate qui, caso Atlantic vs Howell.

Buona lettura ;-)

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mercoledì, agosto 29, 2007

Paese che vai, SIAE che trovi...

Leggo su Punto Informatico che la SIAE olandese (Buma/Stemra) ha deciso di aprirsi alle Creative Commons. In buona sostanza l'artista (da quello che si legge nell'articolo) può decidere, per gli usi non commerciali dell'opera protetta, di avvalersi dell'apposita licenza Creative Commons, fermo restando il mandato alla società di gestione collettiva dei diritti per quanto riguarda le finalità commerciali.

Come detto in un precedente post, è la situazione auspicabile ma non realizzabile ancora in Italia dove l'incompatibilità tra adozione di una licenza CC e mandato SIAE è assoluta.

Se, infatti, si legge l'art. 46 del Regolamento Generale SIAE si trova scritto che "è vietato all'associato, quanto al territorio ed ai diritti per i quali la Società ha competenza in relazione al mandato conferitole, di rilasciare direttamente permessi di utilizzazione, anche se a titolo gratuito"
Un apparente elemento di aiuto potrebbe essere trovato nell'art. 11 del predetto regolamento in forza del quale:
"1. L'associato ha la facoltà di escludere dal mandato i diritti di riproduzione e comunicazione al pubblico limitatamente alle utilizzazioni su reti telematiche e di telefonia mobile o analoghe forme di fruizione delle opere distintamente per:
a. utilizzazioni interattive;
b. utilizzazioni non interattive.
2. Tale facoltà deve essere esercitata, tramite predisposizione ed inoltro di apposito modulo predisposto dalla Società, all'atto dell'associazione o con un preavviso di almeno novanta giorni prima della scadenza di ogni periodo annuale di durata del rapporto associativo a quello di presentazione della richiesta. Il Consiglio di Amministrazione, sentita la competente Commissione di Sezione, può, con propria delibera, dettare ulteriori norme relativo all'esercizio delle citate facoltà.
3. Le categorie di utilizzazione di cui al comma 1 potranno essere periodicamente aggiornate dall'Assemblea su proposta del Consiglio di Amministrazione in relazione all'evoluzione del mercato delle utilizzazioni "on line", dandone idonea comunicazione agli associati."
Il problema è che, anche se l'uso principale che si fa delle Creative Commons è in rete, il loro ambito potenziale di attività non è limitato all'online e, dunque, l'incompatibilità assoluta resta.

Insomma tocca augurarsi un contagio olandese... se son papaveri fioriranno!


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martedì, agosto 28, 2007

Mr. Freeso :-)

Sul sito ufficiale del film dei Simpsons c'è una divertente funzione che permette di costruirsi un proprio personaggio simpsoniano... come Mr. Freeso, alfiere del Free Software in Springfield :-)

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lunedì, agosto 27, 2007

Alcune osservazioni sulle Licenze Creative Commons...

Una premessa è doverosa: le licenze Creative Commons sono uno strumento straordinario. Non parlo dell'aspetto tecnico-giuridico, ma di quello più propriamente "politico". Il loro lancio è riuscito nell'intento di divulgare un'idea nuova di copyright, un'idea capace di attecchire anche presso chi di copyright non si è mai occupato e non si è mai interrogato sull'inadeguatezza di un sistema pensato in un'epoca "post-gutenberg e pre-cyberspace" (per riprendere una bellissima espressione usata di recente dalla Suprema Corte della California).

Siamo ora arrivati alla versione 3.0 di cui ha iniziato a circolare una bozza. Dispiace notare che, sul piano squisitamente giuridico, si ritrovino le stesse inesattezze o incongruenze presenti nella precedente versione, che traggono inevitabilmente origine dalla difficoltà di una traduzione di contenuti "tecnici" in ordinamenti profondamenti diversi.

Ci sono almeno tre aspetti che meritano di essere segnalati:

1. continua ad essere riportata nel testo delle licenze non commerciali una convivenza con una ipotetica iscrizione alla SIAE del licenziante che, regolamento generale SIAE alla mano, appare inconciliabile con l'adozione da parte dell'autore stesso di una licenza CC. Sul punto rimando all'ottima sintesi effettuata in lista e sul suo Blog da Nicola A. Grossi

2. Continua ad essere presente la "solita" clausola di limitazione di responsabilità che non capisco bene quale senso abbia rispetto al materiale per il quale si usano le licenze CC e che, soprattutto, costituendo nel nostro ordinamento una clausola vessatoria, finirebbe per essere nulla in assenza di una sua specifica sottoscrizione

3. Infine, terzo punto correlato con il secondo, il tema della sottoscrizione: le licenze creative commons sono un contratto o un negozio unilaterale? A leggerne il testo sono sicuramente un contratto. E questo ci porta al tema dell'accettazione, gravido di conseguenze in caso di contestazione del materiale licenziato (sul punto molto bello l'articolo di qualche mese fa di Andrea Monti "Quanto vale una GPL senza firma?")

Insomma qualche aspetto su cui riflettere...

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mercoledì, agosto 22, 2007

Creative Commons: atto 3.0

Il gruppo di lavoro Creative Commons Italia ha pubblicato una bozza della versione 3.0 delle licenze Creative Commons, adattate all'ordinamento giuridico italiano.
Tutti quanti siano interessati possono esprimere suggerimenti, consigli, dubbi, critiche, nonché segnalare eventuali errori o inesattezze concettuali o sostanziali presenti all'interno delle bozze. Il periodo di consultazione si chiuderà il 21 settembre 2007.
Per inviare un commento in forma pubblica, si può mandare mandare un messaggio alla mailing list http://lists.ibiblio.org/mailman/listinfo/cc-it. Gli archivi di tale mailing list sono pubblici e leggibili da chiunque.
In un post successivo indicherò quelle che sono le mie perplessità, alcune delle quali ho già manifestato in lista.

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lunedì, agosto 20, 2007

Le cose che ho scoperto grazie al phishing...

Negli ultimi mesi, grazie al phishing e alla mia casella di posta elettronica pubblicata in rete, ho scoperto di essere titolare di numerosi c/c presso istituti di credito diversi: banca di roma, banca intesa, banco di sicilia, poste italiane. Non solo, ho saputo anche di avere attive tutta una serie di carte prepagate e di continui accrediti andati a buon fine.
Certo non erano istituti proprio affidabili visto che quotidianamente il mio conto veniva sospeso e poi riattivato, la carta disattivata... ma si sa, sono gli inconvenienti delle nuove tecnologie.
Una cosa però l'ho capita, la mia "vera" banca non mi pensa un granchè: tornato dalle ferie non ho trovato neppure un'email ad accogliermi, al contrario la Banca di Roma (si fa per dire!) in poco più di dieci giorni mi aveva scritto ben 84 volte!

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mercoledì, agosto 15, 2007

Libertà di copiare, modificare, redistribuire...

Ecco un esempio meraviglioso di creatività "proibita" ;-) (un'analisi seria sul fair use meglio rimandarla a dopo le vacanze!)


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martedì, agosto 14, 2007

Buon Ferragosto!

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