mercoledì, settembre 05, 2007

E se non comprassimo più?

Ieri la Corte di Cassazione (grazie a Daniele Minotti per aver prontamente messo online la sentenza su Penale.it) ci ha ricordato che la commercializzazione dei Mod Chip (quelli per consentire di "sbloccare" la Ps2) era reato già prima della riforma della legge sul diritto d'autore del 2003.
La sentenza è interessante, contiene spunti di riflessione sulla natura giuridica dei videogiochi (software od opere multimediali), sulla successione delle leggi penali nel tempo, sugli aspetti tragicomici della povera legge 633/1941 (la legge sul diritto d'autore) che ha subito così tanti lifting normativi che la foto sulla carta d'identità non corrisponde più alla sua reale immagine.
In questo post non voglio fare un'analisi della sentenza, porterebbe via troppo tempo (magari lo farò in seguito...) quello che voglio fare, invece, è riportarne un passaggio che mi ha colpito: “…qualche perplessità sorgono a seguito delle pratiche, adottate da alcune multinazionali, tra cui la stessa S., di frazionamento del mercato, così come meriterebbero ulteriore attenzione i rischi di posizione dominante o di compressione della concorrenza derivanti dall’obbligo di acquistare unicamente specifici apparati (di costo rilevante) che viene imposto al consumatore che intenda utilizzare un’opera di ingegno contenuta in un supporto che necessita di quel tipo di apparato per poter essere finita e “consumata”
Ed allora perchè non smettiamo semplicemente di comprarli certi prodotti? Che valore diamo alla nostra libertà? Io, ad esempio, da parecchio ho smesso di comprare cd protetti e musica protetta. Se compro un cd, voglio poterlo ascoltare dove mi pare, con qualsiasi player e non con quello che ha deciso la Emi o la Atlantic o chicchessia, voglio potermene fare una, due, tre copie per lasciarne una in macchina, una a casa e una in cassaforte se la cosa mi aggrada.
Mi torna in mente la frase di Stallman a proposito del software "If it's not free, I don't use it".... e allora a proposito della musica "Se non è libera, non la compro".
Se non tuteliamo oggi la nostra libertà come consumatori, non saremo in grado di tutelare domani la nostra libertà come individui e rimarremo inerti di fronte ad una tecnologia sempre più invasiva, in grado di scegliere per noi quali software installare sul nostro pc, quali funzionalità attivare e quali disattivare, quali programmi vedere e quali no.
Oggi è una questione di mercato, oggi è anche una questione di libertà.

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