lunedì, febbraio 18, 2008

L'open source non ha mercato?

Leggevo in questi giorni la "Proposta di regole tecniche in materia di formazione e conservazione di documenti informatici", elaborata dalla Commissione per la gestione del flusso documentale e dematerializzazione, istituita qualche tempo fa con decreto del Ministro Nicolais.

Le regole in questione dovrebbero, una volta approvate in via definitiva, mandare in pensione la delibera CNIPA 11/2004.

Mi sembra interessante segnalare quanto si trova scritto all'articolo 3, comma 2: "La redazione del testo avviene utilizzando prodotti informatici di mercato o "a codice aperto" di larga diffusione".

I prodotti open source non sono (o non possono essere) prodotti di mercato?

p.s.: il Codice dell'Amministrazione Digitale utilizza una terminologia, a mio avviso, più corretta, laddove, all'art. 68, fa riferimento all'acquisizione di programmi di tipo proprietario mediante licenza d'uso o di programmi informatici a codice sorgente aperto.

Etichette: , , ,

1 Commenti:

Alle 10:36 PM , Blogger herr doktor ha detto...

in un certo senso hanno ragione: l'OS non è di mercato in quanto (come software) non è basato sul profitto (i servizi ad esso collegati lo sono, invece): è solo quello che gli ha consentito di sopravvivere al grande vuoto creato intorno a se da M$ e di non esserne stritolato, anzi, di prosperare ;-)
Netscape era di mercato. Linux, fortunatamente, no ;-)
'notte

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page

Powered by Blogger

Iscriviti a
Post [Atom]