domenica, novembre 16, 2008

Gli inutili allarmismi sul PDL Levi e la viralità (preoccupante) della Rete

Guardo con un certo stupore tutto quello che sta capitando in rete con riferimento alla Proposta di legge sull'editoria dell'On. Riccardo Franco Levi (PD) e mi ritornano alla mente le polemiche (anche in quel caso totalmente inutili e fuori luogo, basta guardare ai fatti) sull'allora neo-introdotto comma 1-bis, articolo 70 L.d.A. (vi ricordate la storia delle immagini degradate?), con la differenza che almeno allora la discussione verteva su una norma esistente!

Provo a ripercorrere gli eventi: Daniele Minotti sul suo blog scrive un post sul progetto di legge in questione. Luca Spinelli riprende il tema su Punto Informatico.

A quel punto il fuoco della polemica comincia a diffondersi rapidamente, come certi incendi d'estate, tant'è che lo stesso Daniele Minotti ne prende le distanze a più riprese.

Ne parla pure l'immancabile Beppe Grillo che lancia la campagna Interntet "Free Blogger - no alla Legge Levi-Veltroni".

E Facebook? Poteva mancare la sollevazione virtuale via Facebook? Certo che no! Oltre 16.000 iscritti!

Siccome non ci facciamo mancare nulla, su alcune liste di discussione la proposta, che origina da un parlamentare dell'opposizione, si trasforma magicamente in una proposta del governo (forse perchè è una proposta di legge delega... e non è che tutti sono tenuti ad aver studiato Diritto Costituzionale), del resto quando c'è qualcosa di vagamente liberticida ci deve essere per forza di mezzo Berlusconi... ti pare che non c'entri Silvio?

Partono pure raccolte firme per fermare la legge (che non esiste) e finanche per abrogarla!

Questa mattina trovo nella casella email un'autentica perla: questa

So che sembra incomprensibile... il fatto è che la petizione non si riferisce alla proposta di legge attualmente giacente presso la Camera dei Deputati ma al disegno di legge, pressocchè identico, presentato nella scorsa legislatura, sempre da Levi, allora al Governo.

Tirando le somme, di che stiamo parlando?

Di una proposta di legge che cerca di disciplinare alcuni fenomeni paraeditoriali su Internet e lo fa in modo non pienamente condivisibile.

Di una proposta di legge presentata da un deputato dell'opposizione e che, quindi, ha una possibilità vicina allo zero di essere approvato.

Di proposte di legge stravaganti e pericolose per Internet, giacenti in Parlamento, ce ne sono diverse, alcune presentate anche da parlamentari della maggioranza. Del resto qualcosa dovranno pur fare per giustificare la lauta indennità parlamentare.

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