giovedì, dicembre 25, 2008

Pirati? Forse. Stupidi? No, grazie. (ovvero "in risposta all'On. Gabriella Carlucci")

L'Onorevole Gabriella Carlucci cerca di spiegare sul suo Blog le ragioni per cui quelli che scaricano musica e film dalla rete saranno anche bravi a "smanettare" ma di certo non sanno fare di conto.

Il titolo del post non lascia dubbi: "I Pirati Informatici spendono di più".

Allora vediamoli un pò questi dati.

"se infatti mediamente la potenza consumata dal computer e’ di 300 Watt (nei casi di PC ben equipaggiati tale consumo puo’ essere anche superiore, esistono in commercio alimentatori per PC che arrivano fino a 600 o 800 Watt )e il PC rimane acceso per una decina di ore al giorno, facilmente potremo quantificarne il consumo moltiplicando il consumo (espresso in KiloWatt) per il numero di ore di utilizzo, nel nostro caso quindi 300 W = 0,3 KW da moltiplicare per 10 ore , ovvero 3KWh. Considerando un costo dell’energia elettrica medio di circa 0,2 euro/KWh, il PC dell’esempio, tenuto acceso per 10 ore al giorno ci costa 60 eurocent al giorno; cifra che sembra ridicola, ma che moltiplicata per 365 porta a circa 200 euro.”

Ha idea la Carlucci di cosa sia possibile scaricare in 10 ore (!!!) con un normale collegamento adsl? Onorevole Carlucci, faccia una prova... attenta che poi corre il rischio di prenderci gusto... la pirateria (come Lei la chiama) è estremamente contagiosa.

Il post prosegue con riferimenti vari al costo del PC, all'usura dello stesso (forse si voleva dire delle sue componenti meccaniche), al costo dell'abbonamento.

La conclusione, poi, è straordinaria (se la legge Enrico Mazza della FIMI ha un mancamento... tutte le battaglie per il downloading legale, per la musica liquida a pagamento, prese e buttate nel cestino della spazzatura): "Sapete cosa avrebbe speso un utente medio se avesse noleggiato, tutte le uscite disponibili, in un comune videonoleggio? Tra i 1100 ed i 1300 euro...".

Alcune considerazioni:

1. Se è antieconomico scaricare (illegalmente, ma questo poco conta) gratis, figuriamoci se possa esserlo a pagamento: il costo del PC e dell'abbonamento restano e si aggiunge quello del contenuto prescelto. Ergo, ITunes et similia sono modelli fallimentari nel Carlucci Pensiero... Steve Jobs si sarà sbagliato... avvertitelo.

2. Se il P2P non fosse uno strumento straordinariamente efficace di allocazione delle risorse, non sarebbe così usato (saranno pure pirati, ma non sono di certo idioti) e, conseguentemente, non verrebbero condotte guerre di religione nei suoi confronti.

3. Se si valutassero studi seri e terzi (vedi ad esempio la ricerca della Fondazione Einaudi) sull'impatto del file-sharing sui consumi culturali ci si renderebbe conto che la questione è assai più complessa: in fondo, però, avere un capro espiatorio (tecnologico) fa sempre comodo.

Infine, un abbonamento ad Internet non serve solo per scaricare illegalmente: serve per comunicare facilmente con la società e con lo Stato, serve per accedere alla propria banca, serve per operare sul mercato, serve per informare ed informarsi.

P.s.: la vita, però, sa essere straordinariamente ironica: in un articolo che parla di pirateria, l'On. Carlucci carica sul suo spazio web un ritaglio scannerizzato di TV Sorrisi e Canzoni che porta la seguente dicitura: "Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile"

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1 Commenti:

Alle 1:18 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

ho così riso alla fine del tuo articolo che ho svegliato le bimbe che stavano dormendo..mitico!
bretella (ferretti)

 

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