mercoledì, marzo 04, 2009

Questa volta non è You Tube (ovvero RCS, RTI e il Grande Fratello)

il 2 marzo 2009, il Tribunale di Milano, a seguito della richiesta di provvedimento di urgenza da parte di RTI, che lamentava la violazione dei propri diritti esclusivi, ha ordinato a RCS di interrompere immediatamente la diffusione sul sito www.corriere.it di video relativi a varie trasmissioni Mediaset tra cui "Grande Fratello".

La notizia è riportata dalle varie agenzie grosso modo così, con un messaggio chiaro: la diffusione di quei filmati è da considerarsi illecita.

Questa mattina, però, su "Il Sole 24 Ore - Finanza e Mercati", c'è un'aggiunta che indurrebbe a riflessioni diverse: "RCS precisa che i giudici hanno ordinato di ritirare solo 4 video sui 59 disponibili sul sito".

RCS, infatti, ha fatto valere quanto previsto nell'articolo 65, comma 2, L.d.A. in forza del quale "2. La riproduzione o comunicazione al pubblico di opere o materiali protetti utilizzati in occasione di avvenimenti di attualità è consentita ai fini dell'esercizio del diritto di cronaca e nei limiti dello scopo informativo, sempre che si indichi, salvo caso di impossibilità, la fonte, incluso il nome dell'autore, se riportato".

Insomma, quanto meno ai fini dell'emissione (o meglio, "non" emissione ) di un provvedimento cautelare, i giudici milanesi hanno ritenuto che la comunicazione al pubblico di 55 di quei 59 video era ed è assolutamente lecita.

La vittoria, al primo round, è stata di RCS e non di RTI. Sul punto interessanti le considerazioni di Marco Pratellesi su MediaBlog.



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