venerdì, luglio 17, 2009

Caro Presidente, solo ora se ne accorge?

Riporto qui di seguito alcuni passi della lettera del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della promulgazione della legge sulla sicurezza, indirizzata al Presidente Berlusconi e ai Ministri Alfano e Maroni (e per conoscenza ai Presidenti di Camera e Senato).

Al di là del merito della questione, ci sono delle osservazioni significative sul modo di legiferare, sulla non-conoscibilità della legge quando i provvedimenti si susseguono in modo caotico che, chiunque si occupi di diritto delle nuove tecnologie, non può che condividere.

Quanto si è fatto e si sta facendo tuttora con il Codice dell'Amministrazione Digitale e con la PEC (ma anche la recente vicenda sul presunto obbligo di rettifica per i siti informatici) rappresenta la perfetta esemplificazione dei concetti espressi da Napolitano.

Buona lettura.

"In altre occasioni, ho rilevato pubblicamente (rivolgendomi alle "alte cariche dello Stato", a partire dal dicembre 2006), come provvedimenti eterogenei nei contenuti e frutto di un clima di concitazione e di vera e propria congestione sfuggano alla comprensione della opinione pubblica e rendano sempre più difficile il rapporto tra il cittadino e la legge. Ritengo doveroso ribadire oggi che è indispensabile porre termine a simili "prassi", specie quando si legifera su temi che – come accade per diverse norme di questo provvedimento – riguardano diritti costituzionalmente garantiti e coinvolgono aspetti qualificanti della convivenza civile e della coesione sociale. E' in giuoco la qualità e sostenibilità del nostro modo di legiferare.

...In proposito, mi limito ad aggiungere che solo in casi eccezionali può tornarsi a legiferare sull'identico tema dopo brevissimo tempo...

...La formulazione, la struttura e i contenuti delle norme debbono poter essere "riconosciuti" (Corte costituzionale n. 364 del 1988 ) sia da chi ne è il destinatario sia da chi deve darvi applicazione. Il nostro ordinamento giuridico risulta seriamente incrinato da norme oscuramente formulate, contraddittorie, di dubbia interpretazione o non rispondenti ai criteri di stabilità e certezza della legislazione : anche per le difficoltà e le controversie che ne nascono in sede di applicazione".

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1 Commenti:

Alle 9:44 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

 

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