domenica, maggio 16, 2010

Non so se riuscirò a sopravvivere all'ennesima minaccia alla libertà in rete

Il Sole 24 Ore pubblica la bozza del Codice di autodiscplina Internet voluto da Maroni.

Cose da sapere prima di criticare:

  1. il codice di autodisciplina non è una legge;
  2. il codice di autodiscplina vincola solo i soggetti che lo abbiano volontariamente sottoscritto;
  3. il codice di autodisciplina non vincola chi non lo ha sottoscritto, salvo che non l'abbia accettato in altro modo.
Ciò detto va ricordato che questa tipologia di codici era ed è incoraggiata dalla direttiva 2000/31/CE sul commercio elettronico (1. Gli Stati membri e la Commissione incoraggiano: a) l'elaborazione, da parte di associazioni o organizzazioni imprenditoriali, professionali o di consumatori, di codici di condotta a livello comunitario volti a contribuire all'efficace applicazione degli articoli da 5 a 15).

Poi se uno ha tempo e voglia di leggere la bozza di Codice, scoprirà che è un sostanziale copia/incolla delle condizioni generali di servizio dei principali social network o delle piattaforme che ospitano UGC.

Una semplice comparazione credo chiarisca bene il concetto.

Questo è quello che c'è scritto nella bozza di codice all'articolo 3.1, lett. f):

"f. proporre testi contrattuali che facciano riferimento al presente Codice e alle Linee guida, e nei quali venga comunque espressamente prevista la possibilità di rimuovere eventuali contenuti illeciti o potenzialmente lesivi della dignità umana, immessi/pubblicati dai contraenti ovvero di risolvere il contratto, previa diffida qualora gli utenti pongano in essere comportamenti contrari alla legge, al presente Codice e alle linee guida"

e questo è quello che (da tempo!) c'è scritto nella condizioni di servizio di Facebook:

"5. Protezione dei diritti di terzi
Facebook rispetta i diritti di terzi e si aspetta che l'utente faccia lo stesso.
1. È vietato pubblicare o eseguire azioni su Facebook che violino i diritti di terzi o violino in altro modo la legge.
2. Ci riserviamo il diritto di rimuovere tutti i contenuti pubblicati su Facebook, nei casi in cui si ritenga che violino la presente Dichiarazione.
3. Facebook fornirà gli strumenti necessari alla protezione dei diritti di proprietà intellettuale dell'utente. Per ulteriori informazioni, visitare la pagina Come segnalare una violazione della proprietà intellettuale.
4. Se abbiamo eliminato dei contenuti perché considerati in violazione dei diritti intellettuali di terzi, e l'utente che li ha pubblicati ritiene che ci sia stato un errore, ha la possibilità di presentare ricorso.
5. Se l'utente viola ripetutamente i diritti di proprietà intellettuale di terzi, Facebook disabiliterà il suo account nei casi in cui lo riterrà opportuno.
6. È vietato l'uso dei nostri copyright o marchi registrati (inclusi Facebook, il logo Facebook ed F, FB, Face, Poke, Wall e 32665), o di simboli simili che possono indurre a confondersi, senza il nostro previo consenso scritto.
7. Se l'utente raccoglie informazioni da altri utenti, si impegna a: ottenere la loro autorizzazione, specificare di essere lui/lei (e non Facebook) a raccogliere le informazioni, e pubblicare una sua normativa sulla privacy che spieghi quali informazioni raccoglie e come le utilizza.
8. È vietato pubblicare documenti di identità o informazioni finanziarie sensibili su Facebook.
9. È vietato taggare o inviare inviti via e-mail a persone che non sono utenti di Facebook senza il loro consenso."

Insomma, si farà tanto rumore e come al solito sarà per nulla.

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2 Commenti:

Alle 2:22 AM , Anonymous marco pierani ha detto...

Una proposta correttiva per il Codice Romani/Maroni di autodisciplina di Internet: http://bit.ly/9tGybK

 
Alle 11:35 AM , Blogger uniroma.tv ha detto...

Al seguente link potete trovare il servizio del "forum PA 2010" della Nuova Fiera di Roma.
http://www.uniroma.tv/?id_video=16192

 

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