martedì, agosto 31, 2010

Come nasce l'innovazione

Stavo leggendo l'intervista a Eric Schmidt, CEO di Google, pubblicata oggi su "Il Sole 24 Ore" a pag. 26, e mi ha colpito la risposta all'ultima domanda "Come nasce l'innovazione?" (sarà che anche io la penso così):

"Le vere intuizioni non nascono da progetti lineari, nascono dal mettere insieme idee, pensare a cose varie e poi all'improvviso... La creatività arriva il sabato mattina, quando meno te l'aspetti"



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domenica, agosto 29, 2010

Via dal pubblico dominio per legge

Il 2 settembre p.v. entrerà in vigore il D.lgs 131/2010 che apporta modifiche al Codice della Proprietà Industriale.

Tra le pieghe del decreto c'è una disposizione, l'articolo 123, modificativo dell'articolo 239 del Codice, che di fatto cancella dal pubblico dominio tutta una serie di opere del disegno industriale.

Purtroppo la tendenza normativa degli ultimi anni sembra non conoscere inversioni.

Art. 239

(Limiti alla protezione accordata dal diritto d'autore)

1. La protezione accordata ai disegni e modelli ai sensi dell'articolo 2, n. 10), della legge 22 aprile 1941, n. 633, comprende anche le opere del disegno industriale che, anteriormente alla data del 19 aprile 2001, erano, oppure erano divenute, di pubblico dominio. Tuttavia i terzi che avevano fabbricato o commercializzato, nei dodici mesi anteriori al 19 aprile 2001, prodotti realizzati in conformita' con le opere del disegno industriale allora in pubblico dominio non rispondono della violazione del diritto d'autore compiuta proseguendo questa attivita' anche dopo tale data, limitatamente ai prodotti da essi fabbricati o acquistati prima del 19 aprile 2001 e a quelli da essi fabbricati nei cinque anni successivi a tale data e purche' detta attivita' si sia mantenuta nei limiti anche quantitativi del preuso".


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sabato, agosto 28, 2010

Con questa circolare io vi dichiaro...

"Con questa circolare il Ministro Brunetta vuole informare tutte le amministrazioni della validità della posta elettronica certificata che, come è noto, equivale a una raccomandata con ricevuta di ritorno"

La vicenda tragicomica da cui origina la necessità della nuova (ennesima) circolare di Brunetta sulla PEC è descritta da Ernesto Belisario sul suo blog.
Il Ministero della Pubblica Istruzione (sic!) ha, infatti, respinto la domanda di partecipazione all'esame di stato presentata via PEC da un aspirante agrotecnico dal momento che la modalità telematica non era prevista dall’atto che aveva bandito la prova.
Nulla di particolrmente sconvolgente se a fondamento della predetta preclusione fossero rinvenibili esigenze di interesse pubblico, ragionevoli e proporzionali, tali comunque da non determinare un ingiustificato appesantimento del procedimento amministrativo.
Queste invece le "ragioni" addotte dal Ministero: la PEC "è uno strumento il cui utilizzo è ancora in fase iniziale e non è perciò compresa tra i possibili modi di invio delle domande di partecipazione agli esami abilitanti".
A parte il fatto che la PEC esiste dal 2005, la concezione che sta dietro queste parole è inquietante: "La PEC è una cosa nuova, quindi non la usiamo. Aspettiamo che diventi vecchia".
C'è un conservatorismo frutto della pigrizia mentale che va combattuto, anche per via giudiziale come suggerisce Ernesto Belisario.
Una Pubblica Amministrazione che si rispetti e che pretenda rispetto non può permettersi risposte del genere.
Una Pubblica Amministrazione che si rispetti e che pretenda rispetto non può limitarsi a subire il cambiamento, ma deve esserne protagonista.

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I nuovi Guru

Assolutamente da leggere questo post di Roberto Dadda: "Il Guru Autogenerato".



"...Il mondo della rete ha generato e venera una nuova forma di esperto: il "Guru", si tratta di esperti che sono diventati esperti molto spesso senza studi specifici e quasi sempre senza poter vantare alcuna iniziativa significativa e di successo nella materia di cui sono "Guru".

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Nemesys: l'epilogo

Qualche giorno fa, mentre ero in vacanza, mi arriva un'email di Fabio Bravo che mi informa della risposta della Fondazione Ugo Bordoni circa le modalità di licensing del software Nemesys.

In linea con il suggerimento avanzato su questo blog, il software sarà open source anche se non accompagnato dalla licenza EUPL ma dalla più nota GPL.

Si tratta, comunque, di un'ottima notizia che evidenzia una mentalità open anche nel settore pubblico.

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giovedì, agosto 19, 2010

Nemesys in EUPL: la proposta arriva su Punto Informatico

Ieri Punto Informatico ha ripreso la proposta avanzata negli ultimi giorni da me e Fabio Bravo affinchè l'AGCOM rilasci Nemesys, il software per la misurazione della velocità delle connessioni a banda larga, con licenza EUPL.

Arriverà una formale presa di posizione dell'AGCOM?

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mercoledì, agosto 18, 2010

E ora speriamo in una risposta positiva...

Fabio Bravo non ha perso tempo e ha avanzato una richiesta di informazioni sia all’AGCOM, sia alla FUB per conoscere le modalità di licencing di NEMESYS, il software che, a partire da ottobre, consentirà agli utenti di verificare la reale velocità della propria connessione e, conseguentemente, il rispetto da parte del Provider di quanto dichiarato in sede di promozione / sottocrizione dell'abbonamento.

Nel post precedente ho dato notizia dei risultati tutt'altro che esaltanti sul fronte statunitense.

A tutela di tutti (come spiega in modo chiaro Fabio) è importante che quel software sia rilasciato con una licenza open source, auspicabilmente la EUPL.

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Tutto il mondo è paese

Via Arstechnica

"However, FCC analysis shows that the median actual speed consumers experienced in the first half of 2009 was roughly 3 Mbps, while the average (mean) actual speed was approximately 4 Mbps," says the report. "Therefore actual download speeds experienced by US consumers appear to lag advertised speeds by roughly 50 percent".

Qui il report della FCC.

Noi aspettiamo il software AGCOM (sperando che sia open source) per scoprire quanto mentono i nostri Provider.

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martedì, agosto 17, 2010

Free as in Free Markets



Altre qui ;-)

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lunedì, agosto 16, 2010

AGCOM: quel software deve essere open

Qualche giorno fa un comunicato dell'AGCOM ha informato i titolari di un abbonamento Internet che "a partire dal prossimo ottobre sarà possibile monitorare le prestazioni della propria connessione ad internet da postazione fissa attraverso un software certificato e gratuito che il consumatore potrà utilizzare sul proprio personal computer".

"Il software" si legge nel comunicato "messo a disposizione degli utenti, denominato NEMESYS, potrà essere scaricato gratuitamente dal sito www.misurainternet.it in via realizzazione".

Nel comunicato nulla si dice, però, circa la licenza d'uso che accompagnerà il software. Trattandosi di uno strumento che dovrà servire ai consumatori per un maggiore controllo sulle obbligazioni contrattuali assunte dai rispettivi provider è necessario che tanto i provider quanto i consumatori possano esercitare un controllo sul software, accedendo liberamente al suo codice sorgente.

Sarebbe, dunque, un ottimo segnale da parte dell'AGCOM se la stessa volesse adottare per la sua distribuzione una licenza open source, ad esempio (considerata la natura istituzionale dell'authority) la EUPL.

La European Union Public Licence (EUPL) è stata predisposta nell’ambito dell’IDABC, un programma della Comunità europea che intende promuovere la fornitura interoperabile di servizi paneuropei di eGovernement alle pubbliche amministrazioni, alle imprese ed ai cittadini.

Si tratta di una licenza open source che, come si legge nel preambolo, "permette di rafforzare l’interoperabilità giuridica adottando un quadro comune per il raggruppamento dei software del settore pubblico"

Sperem



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sabato, agosto 14, 2010

Pensieri di ferragosto: ma di tutta questa "trasparenza" che me ne faccio?

E' dall'inizio di questa legislatura che, anche sulla spinta del nuovo corso dell'amministrazione statunitense, è partita la corsa alla trasparenza nella P.A. italiana: vai con i cv online dei dirigenti, le retribuzioni dei collaboratori, gli incarichi dei consulenti e via discorrendo.

Il Ministro Brunetta non perde occasione per "oscurare" la homepage del suo dicastero per sostituirla con la sola frase "operazione trasparenza" e da qualche giorno sono online i dati aggiornati al 5 agosto 2010.

Non mancano iniziative non governtive come quella di Open Parlamento che in home page ricorda "ogni giorno in parlamento si propongono, discutono e votano leggi che cambiano la TUA vita. Informati, Monitora, Intervieni Ti riguarda, ci riguarda".

Tutto bello, ma a che serve? A parte soddisfare qualche piccola curiosità privata ("Dai, hai visto che M. ha un incarico al Ministero?", "Lo sai quanto prende C.?") a che serve, in un paese come l'Italia, questa presunta "trasparenza"?

Un'operazione trasparenza ha una qualche ragion d'essere se serve a rivelare cose che non si conoscono o di cui si ha altra considerazione.

In Italia partiamo per principio in mala fede: tutti i pubblici impiegati sono dei fannulloni, tutti i dirigenti pubblici sono strapagati, tutti i parlamentari sono assenteisti, tutti i politici rubano.

A che serve allora un'operazione trasparenza? A svelare nella maggior parte dei casi quello che già sappiamo o a mostrare che le cose non stanno proprio come il luogo comune lascierebbe intendere, con il risultato che tanto non ti crede nessuno ("si, però, vatti a fidare, quelli là pubblicano quel che vogliono") ?.

Per il futuro facciamo partire l'Operazione Fiducia, magari serve a qualcosa.

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"No one on the Supreme Court has ever played a video game"

Ultimamente sono molto incuriosito dal rapporto tra i videogiochi e la libertà di espressione, ragion per cui seguo con interesse gli sviluppi del giudizio di costituzionalità sulla legge varata dal governo californiano che vieta la vendita ai minori di videogiochi "violenti".

L'Entertainment Consumer Association ha definitito il caso “the single most important moment for gamers, and the pivotal issue for gaming, in the sector’s history”.

La National Youth Rights Association sottolinea la necessità che nel corso del giudizio venga evidenziata la valenza politica di alcuni videogiochi c.d. "violenti" ("Political speech is treated differently than non-political speech. The more examples we can provide of games, especially violent ones, having some kind of political content the better. If we collect enough testimony to convince the court that video games have political value, their distribution will be protected under the First Amendment") e per questa ragione sta preparando un "amicus brief" da sottoporre alla Corte per la redazione del quale chiede l'aiuto dei videogiocatori.

C'è la necessità, secondo la NYRA di "make it clear that video games are more than random violence and that no one should be denied access to them", "We need your testimonies about their social, artistic, and political value to help the justices understand just what they would be taking away if they let this law stand".

Da seguire.

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venerdì, agosto 13, 2010

Cassazione su Privacy e Diritto alla difesa

Interessante sentenza della Cassazione sul rapporto tra diritto alla riservatezza e diritto alla difesa, soprattutto nel punto in cui si richiama il concetto di "gerarchia mobile" dei diritti.

Tradotto: non c'è una necessaria prevalenza del diritto di difesa su quello alla riservatezza (vedi ad es. il caso Peppermint et similia) ma si tratta di una ponderazione caso per caso demandata al giudice di merito.

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domenica, agosto 08, 2010

Aperto per ferie


Non raccoglierò la sfida del New York Times. Quest'anno meno giorni di vacanza e un pò di cose da fare, per cui si deve rimanere connessi. E non è così male :-)

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Se prima eravamo in due a ballare l'alligalli...

...adesso siamo in tre a ballare l'alligalli (per gli altri due qui e qui).

Via Quinta's weblog:

Andrea Monti sul presunto obbligo di rettifica per i blog nel ddl intercettazioni:

"I really don’t understand why a lot of “bloggers” complain for the (possible) introduction of a mandatory amendment of mistaken information. A law shouldn’t even be necessary, since it is matter of common sense to verify sources first and then, in case of error, fix it as fast as is possible. Unfortunately, then, the criticisms against this law hit the wrong target, easing the “work” of the Evil Forces".

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venerdì, agosto 06, 2010

Definisca "non onerosa"

Navigando sul sito della Funzione Pubblica ho trovato questa news:

"Il Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e l'innovazione tecnologica ha avviato un rapporto di collaborazione con il mondo delle imprese finalizzato a realizzare azioni comuni volte alla diffusione dell'utilizzo delle tecnologie ICT ed alla diffusione di servizi e strumenti innovativi all'interno della Pubblica Amministrazione.Tali iniziative, che prevedono la messa a disposizione da parte delle imprese di prodotti e servizi in forma non onerosa per la PA, saranno rese operative attraverso la stipula di protocolli d'intesa.Il primo è stato siglato con SIAV S.p.A., società leader nella fornitura di soluzioni per l'archiviazione e la gestione elettronica dei documenti e workflow. L'accordo prevede la possibilità da parte delle PA interessate di scaricare gratuitamente il software "PEC Manager PA", che consente alle Amministrazioni la gestione e l'archiviazione integrata di PEC, PostaCertificat@, mail e tutti i documenti digitali e cartacei, in modo semplice, sicuro ed altamente automatizzato.

Per maggiori informazioni e per il download del prodotto http://www.pecmanagerpa.it."

Ora è chiaro che il Ministro deve avere un'idea singolare (e sicuramente sconosciuta alla giurisprudenza amministrativa) di cosa sia "non oneroso" per la PA, perchè se il "prodotto" non lo paghi ma i servizi, sia pur opzionali, si e quei servizi, guarda caso, te li può fornire solo chi ti ha "regalato" il prodotto, allora un minimo di evidenza pubblica è comunque richiesto, o no?

Del resto basta collegarsi al sito indicato per scoprire che il software lo si può scaricare gratuitamente, ma se poi hai bisogno di formazione allora bisogna sborsare dai 150 ai 400 euro a persona.

Se uno si fa due conti, viene fuori un potenziale affare per SIAV S.p.A. e il tutto senza uno straccio di gara.

Evviva l'amministrazione digitale.


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Buone Vacanze


Va bene, è una palese violazione del diritto d'autore ma quest'immagine dei Simpson mi piaceva troppo e non penso che Matt Groening e soci se ne avranno a male. Certo fossimo in Francia, questa "bravata" mi costerebbe un primo richiamo di Hadopi, ma ne rimarrebbero comunque due prima di vedere risolto il mio abbonamento ad Internet.

Anche quest'anno sono arrivate le vacanze estive: ottima scusa per riordinare un pò le idee, scovare libri interessanti, ritrovare le motivazioni perse per strada.

Da settembre ad oggi ho abbandonato tutte le realtà (associazoni, commissioni, istituti) in cui ero a vario titolo coinvolto e che si occupano di cose della Rete.

Non sono più iscritto al network di Frontiere Digitali, non faccio più parte dell'Associazione Cittadini di Internet, non ho più rapporti con il Partito Pirata, mi sono dimesso dal Comitato Esecutivo dell'Istituto per le Politiche dell'Innovazione.

Viviamo un periodo di isteria collettiva: si vedono fantasmi ovunque, minacce ovunque, complotti ovunque. Per il ragionamento non c'è più spazio o tempo e la verità del racconto finisce per essere un dettaglio.

Ci sarebbe bisogno di alimentare la speranza e, invece, si infondono solo paure. In tutta sincerità, non mi ci sento portato: mi sentirei ridicolo a sostenere che sono "gli ultimi giorni di libertà per Internet", come ha scritto "Il fatto Quotidiano" qualche giorno fa.

Mi sentirei ridicolo a sostenere cose che non trovano MAI un riscontro reale. MAI. Dopo tutte le minacce alla libertà delle Rete propinate negli ultimi 8 mesi, c'è qualcuno che mi sa indicare UNA, dico UNA cosa soltanto che prima poteva fare su Internet e ora non può più fare?

Altra questione: c'è bisogno che ognuno torni a fare il proprio mestiere, perchè la storia del "grazie a internet tutti sappiamo tutto" e, dunque, scriviamo di tutto sta producendo un qualunquismo imbarazzante.

In questi ultimi giorni ho visto perfino sottoscrivere petizioni su proposte di delibere dell'AGCOM! Che se tu provi a chiedere su un qualsiasi forum che cos'è l'AGCOM, quali sono i poteri dell'AGCOM, cos'è giuridicamente una delibera dell'AGCOM scopri il vuoto pneumatico.

Insegno da quasi sette anni. So che il diritto può essere semplificato, ma non banalizzato. C'è una soglia oltre la quale la semplificazione diventa banalizzazione dei concetti e degli istituti. Quella banalizzazione produce l'effetto perverso di indurre il tuo interlocutore a pensare che "ma si, queste sono cose che capiscono tutti, mica bisogna aver fatto giurisprudenza". E ti ritrovi con gli ingegneri che spiegano diritto costituzionale e i giornalisti che offrono ripetizioni di procedura penale.

La Rete dovrebbe offrire, ed in effetti offre, la possibilità di accedere ad un'informazione qualificata. Posso leggere paper dei maggiori studiosi internazionali e, grazie a movimenti come quello dell'Open Access, posso farlo in modo del tutto gratuito.

Informazione non è aprire bocca e dargli fiato. Informazione è sapersi informare e avere l'umiltà e l'apertura mentale per farlo.

E ora buona vacanze.


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giovedì, agosto 05, 2010

... però sia chiaro... il problema resta la rettifica...

A legislazione invariata...

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mercoledì, agosto 04, 2010

E-book sotto l'ombrellone: la legge finanziaria :-)

Quale lettura migliore della nuova legge finanziaria approvata qualche giorno fa in via definitiva dal Parlamento per sperimentare quanto "piacevole" sia leggere con il vostro IPAD? :-)

Qui il testo della legge 30 luglio 2010, n. 122.

Buona lettura ;-)

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martedì, agosto 03, 2010

Ho provato anche a capovolgere il monitor

Da www.innovazionepa.gov.it:

"Nasce il nuovo portale "Italia.gov.it", il motore dell'Amministrazione Digitale. Lo hanno presentato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Vidoni, il Capo di Gabinetto del Ministro Brunetta Carlo Deodato, il Commissario Straordinario di DigitPA Fabio Pistella, il Direttore Generale di DigitPA Giorgio De Rita e il Presidente di FormezPA Carlo Flamment".

Dateci un'occhiata. Se riuscite a capirne l'utilità fatemi sapere, io ho provato anche a capovolgere il monitor ma la situazione non è migliorata.


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