sabato, aprile 30, 2011

Stravaganti controversie legali made in U.S.A.

1. Class Action contro Facebook, Twitter e Myspace per invio di sms dopo la revoca del consenso alla ricezione da parte dell'iscritto al SN: quale il messaggio non sollecitato? Quello con cui i SN comunicavano l'accettazione della richiesta! :-)

2. Si può fermare un film per un tatuaggio? Forse si, se il disegnatore del tatuaggio ritiene che si stia violando il copyright sul proprio disegno! Victor Whitmill, l'autore del disegno del tatuaggio che campeggia sulla faccia di Mike Tyson, chiederà un ingiunzione per fermare l'uscita di Hangover 2 visto che il protagonista della pellicola fa bella mostra dello stesso tatuaggio. Da seguire.

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giovedì, aprile 21, 2011

...io continuo ad usare YouTube

In rete si legge dell'ennesimo decreto di "sequestro" mediante inibizione disposto dalla Procura di Cagliari questa volta nei confronti di BTJunkie che, infatti, al momento risulta irraggiungibile.

L'accusa è sempre la stessa: concorso nella illecita diffusione e messa a disposizione del pubblico di opere coperte dal diritto d'autore.

In attesa di leggere il provvedimento, io continuo ad usare YouTube per guardarmi i film pirata. Tanto YouTube non lo "sequestra" nessuno.

Due pesi e due misure.

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martedì, aprile 19, 2011

PCT: in Gazzetta Ufficiale le nuove regole tecniche

Sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale (G.U.R.I. - Serie Generale, n. 89 del 18-04-2011) le nuove regole tecniche per il processo civile telematico.

Le regole di cui sopra vanno a sostituire quelle adottate con D.P.R. 13 febbraio 2001, n. 123 e con il Decreto del Ministro della Giustizia del 17 luglio 2008.

Con esse si dà finalmente attuazione a quanto previsto nell'articolo 4, D.L. 193/2009, converito in legge 24/2010 e si ammette l'uso della PEC (in luogo della CPECPT) nel processo civile telematico.

Vedremo cosa cambierà e se il processo civile telematico smetterà di essere una chimera.

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lunedì, aprile 18, 2011

Me @ socialmediamarketing

Socialmediamarketing è un sito che si occupa di social media e pubblicità.

Jose Gragnaniello, uno dei fondatori e mio ex studente, mi ha chiesto di curare una rubrica da titolo "Diritto Digitale" ed ho accettato molto volentieri.

Qui trovate il mio primo contributo sulla "scuola di copyright" di YouTube.

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sabato, aprile 16, 2011

YouTube e il copyright: educare, obbedire, combattere

YouTube ha deciso di modificare la propria policy in materia di copyright per essere ragionevolmente certa che i propri utenti non carichino materiale di cui non detengono i diritti.

Se l'utente riceverà una "copyright notification" per uno dei video che ha caricato, dovrà frequentare la "YouTube Copyright school", un tutorial online con tanto di questionario finale per verificare l'apprendimento di quanto appena ascoltato.

La soluzione estrema per i somari e i recidivi sarà la rimozione dell'account.

Qualche osservazione legata all'ordinamento italiano:

1. mettere a disposizione del pubblico su reti telematiche un'opera coperta dal diritto d'autore è nel nostro ordinamento reato penale - o meglio, reato e basta come mi è stato fatto notare nei commenti - (art. 171, comma 1, lett. a-bis) L.d.A.): quindi YouTube più che invitare il proprio utente ad andare a scuola di copyright dovrebbe, anche alla luce dell'articolo 17 D.lgs 70/2003, procedere alla denuncia all'autorità giudiziaria. E' una follia, lo so, ma questo imporrebbe la legge.

2. YouTube ha raggiunto una serie di accordi con SIAE e titolari dei diritti connessi per il materiale messo a disposizione del pubblico così da corrispondere i relativi diritti. Quel materiale è legittimamente online. Come utente, posso consultare da qualche parte una lista di ciò che posso (perchè qualcun altro sta pagando al mio posto) e di ciò che non posso caricare?

3. YouTube mi inviterà ad andare a scuola di copyright anche quando un titolare dei diritti chiederà del tutto abusivamente la rimozione di un video nel quale è utilizzato materiale protetto nell'ambito di c.d. utilizzazioni libere? Dunque, YouTube opererà o meno un controllo sulle segnalazioni e, in ultima istanza, sul materiale?

Sarebbe interessante avere qualche risposta da YouTube.

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giovedì, aprile 07, 2011

Sempre su Google suggest e l'ordinanza del Tribnale di Milano

Invito a leggere le ottime considerazioni di Francesco Paolo Micozzi.

Servono a fare chiarezza sul "reale" contenuto dell'ordinanza del Tribunale di Milano sul caso Google suggest e a riportare il ragionamento sul piano tecnico.

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mercoledì, aprile 06, 2011

Google suggest, l'ordinanza del Tribunale di Milano e le FAQ di suggest

Ormai in rete è ampiamente diffusa l'ordinanza del Tribunale di Milano che ha confermanto l'ordinanza emessa a seguito di un procedimento ex art. 700 cpc con la quale il giudice di prime cure aveva ordinato "a Google di provvedere alla rimozione dal proprio software suggest/Autocomplete dell'associazione tra il nome del ricorrente e le parole "truffa" e "truffatore", fissando una somma per ogni giorno di ritardo nell'ottemperanza all'ordine così impartito".

Sugli aspetti prettamente girudici dell'ordinanza rimando all'ottimo commento dell'amico Francesco Paolo Micozzi, le cui argomentazioni, come al solito, sono a mio avviso ampiamente condivisibili.

La cosa che ho trovato più curiosa dell'intera vicenda è che la stessa Google, nel presentare il servizio "suggest", dichiara di intervenire ex post per rimuovere degli abbinamenti "sgradevoli": esattamente quello che chiedeva il ricorrente.

Perchè in giudizio Google si sia battuta per sostenere una tesi diversa è un mistero che solo le gelide aule dei tribunali e le esigenze difensive possono spiegare.

Dalle FAQ su Google Suggest

"Google esclude dalla funzione di completamento automatico le ricerche degli utenti?

Le query di ricerca visualizzate nella funzione di completamento automatico rispecchiano l'attività di ricerca di tutti gli utenti del Web. Proprio come il Web, le query di ricerca visualizzate potrebbero comprendere termini o espressioni ridicoli, strani o inaspettati. Tentiamo sempre di rispecchiare in modo imparziale e obiettivo la diversità dei contenuti presenti sul Web (alcuni sono validi, altri sgradevoli), ma applichiamo alcune norme di rimozione per i contenuti pornografici, di violenza, di incitamento all'odio e per i termini utilizzati di frequente allo scopo di trovare contenuti che violano il copyright.

Perché non vengono visualizzate previsioni per un argomento specifico?

Se per una parola o un argomento specifico non vengono visualizzate ricerche previste, il motivo potrebbe essere uno di quelli spiegati di seguito.

  1. Il termine di ricerca non è sufficientemente popolare. Le query non popolari potrebbero non essere così utili nella funzione di completamento automatico. Una soglia algoritmica minima relativa alla popolarità ci consente di bloccare lo spam e di aumentare la probabilità che le query di ricerca visualizzate siano pertinenti alla ricerca effettuata. Apportiamo inoltre delle modifiche appropriate a livello locale alla funzione di completamento automatico, pertanto le query previste visualizzate su Google Australia (google.com.au) o Google Francia (google.fr) potrebbero essere diverse da quelle visualizzate su Google.it.

  2. Il termine di ricerca è troppo recente. La visualizzazione costante nella funzione di completamento automatico dei termini di ricerca appena diventati popolari potrebbe richiedere del tempo. In genere è possibile scoprire nuove query entro un'ora, ma a volte potrebbero essere necessari alcuni giorni o settimane per iniziare a mostrare nella funzione di completamento automatico delle query di ricerca diventate popolari di recente.

  3. Il termine di ricerca vìola le norme della funzione di completamento automatico. Cerchiamo di fornirti query di ricerca pertinenti, ma escludiamo un gruppo limitato di query di ricerca relative a contenuti pornografici, di violenza, di incitamento all'odio e relative alla violazione del copyright.

  4. Il termine di ricerca è stato erroneamente considerato un termine che vìola le norme. La procedura di controllo del rispetto delle norme di Google non è né perfetta né immediata. A volte il sistema tenta di escludere una query in una lingua che invece sarebbe perfetta in un'altra lingua. Ad esempio, potremmo escludere involontariamente una parola composta perché comprende la traduzione di una parola inappropriata di un'altra lingua."

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